“Tu sei pazzo”, è quello che mi hanno detto in molti quando ho annunciato la mia intenzione di costruire 200 digital district, un hub tecnologico focalizzato sul digital marketing. Partito a Marcianise nella nostra sede di Insem, oggi può contare su talenti tra Milano, Venezia e Cagliari.
Al di là dell’aspetto motivazionale molto forte (costruire una realtà al Sud di questo tipo dà molti stimoli ed energie), in quest’articolo vorrei parlarti di quello che abbiamo fatto finora, dei progetti innovativi che abbiamo lanciato e delle partnership strategiche avviate per trasformare un’idea in realtà.
Come funziona 200 Digital District
Semplificando, il meccanismo alla base dell’hub è quello che vedi nello schema:
La parte finanziaria (reperimento fondi) è affidata a una società del gruppo chiamata Elteide, con il supporto di super advisor molto noti nel mondo del fundraising, di cui ti parlerò tra poco.
Le idee da sviluppare partono da tre “fonti” principali:
- I collaboratori di Insem, la mia azienda sul digital marketing che ha da poco festeggiato i 10 anni di vita;
- L’attività costante di scouting nel resto d’Italia, per coinvolgere i progetti che riteniamo più innovativi nel ramo del digital marketing;
- La ricerca, con una collaborazione con i poli universitari della zona (come l’Università Luigi Vanvitelli), per favorire l’immissione di talenti e di know how nelle attività dell’hub.
La base clienti storica di Insem e i contatti maturati negli anni costituiranno il primo banco di prova per testare le soluzioni innovative che verranno fuori da questo gruppo. I progetti innovativi saranno poi preparati per l’approdo su altri mercati, in Italia come all’estero.
Un super advisor d’eccezione
Per rafforzare le attività dell’hub ho deciso di portare in squadra i più grandi talenti in alcuni dei campi sensibili in cui opera 200 Digital District.
Sul nodo fondamentale del fund raising, per esempio, ho coinvolto un consulente molto stimato in ambito nazionale: Giovanni De Caro, partner di Zephiro Investments.
Giovanni entra nel nostro hub con il ruolo di super advisor: ci aiuterà a studiare i modelli di business delle nostre aziende e a metterci in contatto con potenziali investitori istituzionali e/o venture capital in Italia o all’estero.
Le startup e i progetti del nostro hub
In questo paragrafo, ti racconto alcune delle startup e progetti che già ospitiamo in 200 Digital District.
Insem: è l’azienda storica del gruppo che da 10 anni offre soluzioni personalizzate nel comparto del digital marketing.
Elteide: società di consulenza finanziaria per PMI e startup.
IEM: algoritmo che analizza i KPI dei siti e-commerce, portando tutti i dati su una sola piattaforma. Anche IEM è stata tra le startup italiane presentate al Web Summit, come racconta Fortune.
Mazer: startup focalizzata sull’intelligenza artificiale. Ha già sviluppato Laila, una piattaforma di chatbot di seconda generazione, che recentemente abbiamo presentato al Web Summit di Lisbona.
Leggi anche: Perché porto Laila al Web Summit, la più grande conferenza mondiale di tech
Keelt Group: gruppo del quale fanno parte alcuni marketplace focalizzati su prodotti di lusso, come Kechiq, Eltes ed Edonè.
Elteide: società di consulenza finanziaria per PMI e startup.
Blasterzone: piattaforma di influencer marketing, sta sviluppando un algoritmo che consente di certificare e dare un valore economico a blog e siti, così da favorire le attività di link building.
Young: è la prima startup che abbiamo “adottato”, un business che unisce editoria di qualità e ecommerce.
Azul: è una società che crea applicazioni software e sistemi operativi. Azul realizza anche pacchetti e soluzioni nel data analysis applicati al settore turistico, culturale, alberghiero e al comparto dei servizi in genere.
Nextus, la new entry
Da poco è entrato nel nostro hub anche Nextus, azienda che crea panel digitali per il mondo della fotografia, professionale e amatoriale. Creata da Michael Ruggeri, un ragazzo leccese, è già approdata sul mercato internazionale (il 90% del suo fatturato è all’estero). Nextus è un progetto ambizioso, con il quale puntiamo a fatturare un milione di euro nei primi otto mesi di attività.
200 Digital District è aperto ai contributi esterni. Hai idee per supportarci nella costruzione del nostro hub? Scrivimi e parleremo di come collaborare insieme.