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3 dati per monitorare la salute del tuo ecommerce

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“I numeri governano il mondo”: è una frase di Platone che assume ancora più valore se pensiamo all’universo degli e-commerce. Oggi sono tanti i parametri che puoi misurare per capire se la tua piattaforma di vendita online, funziona o meno. 

Tuttavia, tenere sotto traccia ogni cosa, per ciascuno dei canali di vendita e di lead generation che hai implementato, è un’attività che diventa complessa, se non impossibile da realizzare. Servirebbe un team ampio di data scientist per riuscirci, ma come puoi immaginare, i costi sarebbero proibitivi, specie per un’attività alle prime armi.

Allora, è più utile un altro approccio che potremmo chiamare “minimalista”, che limita i parametri da misurare solo a quelli più strategici. In questo articolo, scopriremo insieme quali sono e come tracciarli in modo efficace.

Quanto ti costa un cliente?

Avrai già sentito parlare di costo di acquisizione, uno dei tre parametri fondamentali che devi tenere sotto costante controllo. Questo dato indica quanto spendi per acquisire un cliente su ognuno dei canali che hai scelto. Monitorare il costo di acquisizione ti aiuterà a non farti buttare soldi per collezionare le cosiddette “metriche di vanità”, e soprattutto a spostare il tuo budget solo sui canali più utili nella tua strategia di lead generation.

A che velocità si converte un cliente?

I tuoi utenti sui social crescono? Gli articoli che scrivi per il tuo blog vengono letti sempre di più? Questi sono dati incoraggianti, ma non ti dicono nulla di concreto sulla salute del tuo ecommerce. L’indicatore che devi analizzare qui è il tasso di conversione, che indica quanti tuoi follower, si trasformano effettivamente in clienti. Potrebbe persino capitarti di vedere una diminuzione del traffico al tuo sito, ma un contemporaneo aumento del tasso di conversione. Monitorare costantemente tale dato ti farà capire quali sono i tuoi punti di forza (strategie di marketing, canali, prodotti che piacciono di più ai tuoi utenti) e come rafforzarli. 

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Perché il tuo cliente non torna?

Un altro parametro importante (che raggruppa, tuttavia, più considerazioni e numeri) fa riferimento al comportamento del tuo cliente sui tuoi punti di contatto online e riguarda sia i consumatori che stai acquisendo sia quelli che hai già acquisito. Pensa a quegli utenti che creano un carrello online ma poi non completano l’acquisto (tecnicamente si dice che abbandonano il carrello). Secondo alcuni dati, pubblicati da SaleCycle, il 74% dei clienti di un piccolo/medio ecommerce abbandona il carrello prima di fare un acquisto. I motivi di un comportamento del genere possono essere tanti: in genere non si acquista per il poco gradimento verso i termini di spedizione, per inconvenienti tecnici, oppure per la mancanza di opzioni di pagamento.

Tutti questi motivi sono raggruppabili sotto un’etichetta: la poca soddisfazione dei clienti. Individuare e correggere i problemi – automatizzando per esempio il tuo customer care con l’uso di piattaforme di chatbot – ti aiuterà a comprendere dove intervenire per aumentare il tuo fatturato.

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Come raccogliere i dati in un unico paniere

Comprendere su quali dati devi concentrarti è un primo passo che ti aiuterà a tenere in mano le redini delle tue vendite online. Tuttavia, la maggiore difficoltà che incontrerai sarà quella di dover reperire i dati su ognuno dei canali sui quali operi. La situazione diventa ancora più complessa se sei gestore di più ecommerce. 

Per automatizzare la raccolta dei dati e aiutarti ad avere tutto sotto controllo, con il mio team di sviluppo di Insem abbiamo lanciato IEM, che porta su un’unica piattaforma i dati da diverse fonti:  Google Analytics, Google Adwords, Facebook, Magento, Shopify, Woocommerce, PrestaShop ecc, in modo da facilitare di molto la tua attività di analisi.

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