L’advertising online è una giungla nella quale è complesso districarsi. Ci sono tante “sabbie mobili” nelle quali i marketer rischiano di finire. Anche se gli strumenti per verificare la qualità del traffico delle campagne di advertising sono migliorati nel tempo, c’è ancora tanto lavoro da fare.
Le falle del sistema sono ancora molte. Quando tempo fa ho iniziato a occuparmi di cripto-monete mi sono appassionato alla blockchain e a tutte le sue possibili applicazioni. La blockchain è in parole semplici il “libro mastro” nel quale sono registrate tutte le transazioni che avvengono in bitcoin.
È una tecnologia straordinaria perché garantisce trasparenza: tutti possono accedere alle informazioni e verificarle, elimina gli intermediari (non servono perché le info sono accessibili a tutti) e riduce il rischio di frodi, perché ogni operazione è verificabile in tempo reale dai protagonisti di una transazione.
Dalla finanza, che è il naturale ambito di applicazione, la blockchain ha mostrato la sua adattabilità a diversi contesti. Uno di questi è proprio il digital marketing. In questo post voglio raccontarti come la blockchain sta cambiando il volto del web marketing.
Advertising e trasparenza
Uno dei problemi maggiori dell’advertising online è che a volte è difficile capire quanto le statistiche sulle performance di una campagna siano accurate. Ci sono sistemi oggi, come alcuni bot, che truffano il marketer gonfiando a dismisura il numero di click. Secondo un dato riportato da Forbes nel 2016 questi sistemi artificiali hanno causato un danno per le aziende che investono nel marketing online di circa 7 milioni di dollari!
Un altro studio riportato da Business Insider, spiega che per ogni tre dollari spesi sull’advertising digitale, uno finisce nelle tasche dei truffatori, per una perdita generale stimata in 16,4 miliardi per la fine del 2017.
Grazie alla blockchain sono nati dei sistemi, il più attendibile oggi è AdChain che utilizza il “database condiviso” per registrare le impression in tempo reale e misurarne l’efficacia. Il software consente ai marketer di conoscere quali persone stanno guardando la pubblicità, avere informazioni su di loro, e sui media che la mostrano.
Gli intermediari scompaiono con la blockchain
Il CPM (Cost per Mille) è una stima che consente al marketer di capire quanto costano mille letture del suo messaggio pubblicitario. Alcuni studi autorevoli, come quello di Forrester, hanno calcolato che la blockchain è in grado di migliorare il CPM. In che modo? Eliminando gli intermediari tra il messaggio pubblicitario e il target a cui è rivolto.
Questo è reso possibile da un software che crea una moneta digitale di scambio tra il marketer e il pubblico. Quest’ultimo viene remunerato per guardare la pubblicità e offrire dei feedback utili. Il marketer, in altre parole, paga l’attenzione del suo target, eliminando piattaforme che fanno da intermediarie.
Reperire i migliori creatori di contenuti
La blockchain è un sistema che consente anche di portare giustizia in contesti dove il potere è in mano solo a pochi player. Il mondo dei social ne è un esempio. I creatori e distributori di contenuti non hanno alcuna retribuzione per il loro lavoro di divulgazione.
Steemit è una startup che, combinando social media e blockchain, dà la possibilità a chi crea contenuti (articoli, video, immagini…) di essere retribuito in criptomonete, ogni qualvolta un suo contenuto è usato da altri utenti. Più un contenuto è popolare, più è pagato.
Un sistema interessante che potrebbe consentire ai marketer di avere altri canali per individuare i migliori creatori di contenuti e chiedere loro di sostenere le loro campagne con nuove idee.
Questi sono solo alcuni dei campi in cui la blockchain opera nel digital marketing. Gli ambiti di applicazione sono davvero infiniti e ora c’è da chiedersi se queste tecnologie riusciranno a diventare mainstream.
L’adozione di massa è infatti la sfida più grande che la blockchain (e le altre tecnologie simili che stanno nascendo) devono superare.