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Bloovery, la startup dei fiori finanziata da Invitalia per 300mila euro

Invitalia

Se migliori l’esperienza degli utenti vinci. Questo dovrebbe essere un “mantra” di ogni startupper.

Leggendo la storia di alcune delle startup che hanno saputo innovare settori tradizionali negli anni, vedi Uber, quello che le accomuna è aver semplificato la user experience dei consumatori.

Per questo motivo mi sono subito appassionato a un progetto che si chiama Bloovery, che mi piace chiamare la “Just Eat dei fiori”. Recentemente il team ha raccolto 300mila euro da Invitalia e oggi sta lanciando una campagna di crowdfunding.

In questo post racconto la storia di Bloovery e il sostegno che ha ricevuto da una delle mie aziende di consulenza Elteide.

Come funziona Bloovery

La startup ha trovato un modo per rivoluzionare un settore tradizionale, come quello dei fiori. Come ci è riuscita? Puntando su un’esperienza mobile e su un chatbot che guida gli utenti nell’acquisto e nell’invio dei fiori 24 ore su 24 ore.

Scarichi l’app, scegli i bouquet disponibili (in base all’occasione, per esempio “Ti Amo, Mi Dispiace, Auguri, Grazie, Congratulazioni”) , e paghi tramite Paypal, un processo che avviene in poco più di un minuto.

Oltre al miglioramento dell’esperienza di acquisto e al chatbot che rende automatico il processo, la value proposition di Bloovery risiede in alcune funzionalità dell’app che permettono, con i fiori, di inviare immagini, fotografie personali e videomessaggi.

Il Ceo è Simone Guzzetti che ha una storia bella da raccontare. Professione fiorista, ha lavorato anche come e-commerce manager per Vodafone Italia.

In Bloovery ha saputo condensare le due competenze grazie al sostegno di Michele Dondi (conosciuto in Vodafone) e al fratello Luca, anche lui con una lunga esperienza nel settore dei fiori.

«L’idea è quella di coinvolgere i Millennials, e mostrare come un gesto antico possa tornare ad essere di moda », spiega Simone.

300mila euro da Invitalia

Elteide è la società che ho fondato per aiutare imprenditori e startupper a conoscere gli strumenti di finanza agevolata per valorizzare i propri progetti.

Proprio grazie ad Elteide che ho conosciuto Bloovery, ci hanno contattato online e ho avuto modo di parlare con il Ceo che mi ha raccontato in breve il progetto e come potevamo aiutarli.

Da un primo colloquio abbiamo intuito le potenzialità del progetto e siamo partiti con le nostre attività.

Il business di Elteide funziona così. C’è una prima fase di colloquio, poi proseguiamo con l’analisi dell’idea, la creazione di un business plan, fino alla preparazione di un progetto (rivolto nel caso specifico a Invitalia).

L’obiettivo era quello di aiutare Bloovery a raccogliere 300mila euro. Le cose non sono andate subito bene. Dopo il primo colloquio Invitalia ha rigettato il progetto. Ma non ci siamo arresi, credevamo molto nel valore della startup.

Allora siamo tornati alla carica e abbiamo sottolineato ancora di più quelli che sono i punti di forza della startup.

Questa volta il risultato ha avuto esito diverso. Bloovery è stata finanziata con successo: 300mila euro, di cui 60mila a fondo perduto.

Il futuro di Bloovery, tra crowdfunding e incubazione

La strada di Bloovery è appena iniziata e ci auguriamo che il percorso sia lungo. Oggi Simone e il team sono impegnati in una raccolta di crowdfunding, alla ricerca di una cifra tra i 60mila e i 110mila euro, che li aiuterebbe a espandersi geograficamente.

Allo stesso tempo, la startup ha ricevuto l’attenzione di alcuni famosi incubatori italiani, come Luiss Enlabs.

Hai anche tu un’idea e hai bisogno di sostegno? Contatta il team di Elteide, compilando il form online.

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