In venti anni che opero nel settore digitale, mi è capitato tante volte di ascoltare ragazzi con la voglia di trasformare un’idea in un’azienda.
Dai loro sogni e dai loro racconti ho imparato e ho riflettuto su tante cose.
Oggi mi va di ragionare con voi proprio su questo. Su quali siano gli elementi imprescindibili a cui guardare prima di mettere in piedi una nuova società e cioè una start up.
Nonostante se ne parli spesso, in tutti i contesti, si continuano a commettere sempre gli stessi errori.
Vi dico subito che non esiste un manuale con la ricetta perfetta per creare una start up di successo.
Ma esistono progetti improvvisati e senza un piano preciso e società basate, invece, su valutazioni attente e meno passi falsi possibili.
La start up non è necessariamente un’azienda digitale o innovativa
Chiariamo prima di tutto che spesso il termine start up viene impropriamente associato ad un’azienda innovativa o digitale.
Start up letteralmente significa: partire, entrare in azione. Fu Paul Graham, il noto informatico e imprenditore inglese, a creare questa definizione per fare riferimento ad un’azienda pensata per avere una crescita rapida e che ha a disposizione un piccolo budget e un numero limitato di dipendenti.
Cosa dobbiamo (non) fare prima di creare una start up
In realtà più che dirvi cosa dovete fare, vi dirò quello che sicuramente non dovete fare!
È chiaro che, se mi permetto di indicarvi gli errori da non commettere, è solo perché, in alcuni casi, sono stato io stesso il primo a farli con le mie aziende.
Ecco i 5 errori principali da non commettere
- 1 Non creare la società se non avete una programmazione precisa
Andare dal notaio e fondare una start up è l’ultima cosa che dovete fare. Incrocio sempre più spesso piccoli e giovani imprenditori che partono prima di tutto con la creazione della società per poi sviluppare la loro idea e attività.
Invertite assolutamente la rotta. La fase di esecuzione deve essere preceduta da intensi mesi di lavoro e di progettazione in cui si cerca di valutare e analizzare tutto il possibile.
Partite dalla vostra idea, studiatela a fondo, pensatela sul mercato e valutate se può funzionare con il modello di business che avete immaginato.
È il progetto che confluisce nella costituzione di un’azienda e non il contrario. Per progetto intendo un lavoro attento di analisi che possa tenere conto di più elementi possibili.
- 2 Non vi innamorate della vostra idea e lavorate su una proiezione
Un errore molto frequente che commettono soprattutto i più giovani è quello di innamorarsi della propria idea e di non essere pronti a plasmarla o ad adattarla alle reali richieste del mercato e del loro target.
La vostra idea è importante, ma è altrettanto fondamentale capire se può essere sviluppata e in che modo.
Dovete capire se il modello funziona, in che modo, quanto l’azienda può guadagnare e in quali tempi.
Non dovete certo puntare ad una proiezione perfetta, perché non esiste. Può essere semplicemente prospettica e creativa, ma ci aiuta a capire se la nostra azienda può funzionare ed è per questo che è fondamentale per partire.
Odio fare il “distruttore di sogni”, soprattutto quando ho di fronte ragazzi in gamba e pieni di entusiasmo. Ma il mio aiuto più prezioso è proprio quello di ribaltargli, in termini economici e di business, il progetto di cui mi parlano e metterli di fronte ad un’altra prospettiva.
Guardare solo all’idea non paga. Proprio perché spesso sono intuizioni interessanti ma che applicate sul mercato possono non funzionare.
Non lasciatevi imprigionare dalla vostra idea. Siate pronti a cambiarla e ad adattarla in qualcosa che può farvi diventare imprenditori e non sognatori.
- 3 Non create società “amichevoli”
Mi raccomando questo punto è forse il più importante. Non mettete mai in piedi una società in modo amichevole. Nelle aziende non ci sono amici, ma soci e ognuno deve avere un ruolo chiaro e preciso.
La prima cosa da individuare è un leader, un front man che guiderà l’azienda. E le quote societarie dovranno rispettare queste distinzioni ed essere proporzionali rispetto a cosa si farà all’interno della società. Ci devono essere maggioranze ben qualificate.
Tutto questo ha un valore fondamentale.
Ho visto spesso società con due soci al 50 per cento, oppure 4 con quote ripartite allo stesso modo.
Un errore assolutamente da evitare. Più le quote sono paritarie e più ci saranno problemi e scontri all’interno della società per la gestione dell’attività. Questo vale particolarmente per le start up dove una posizione equa tra i soci confonde le idee su chi faccia cosa e come.
Tutte le aziende, soprattutto quelle piccole e in partenza, vanno sempre guidate da un leader o da un socio di maggioranza.
- 4 Non dimenticate i costi occulti
Un’altra cosa che dovete fare è quella di far emergere e tenere sempre a mente i costi sommersi o occulti.
Spesso gli startupper basano i volumi della propria azienda sulla base del fatto che per i primi anni non prendono compensi e che si avvalgono del supporto professionale di amici e parenti con prestazioni gratuite.
Bene! Potete farlo, ma quei costi prima o poi ci saranno e ne va tenuto conto dal primo mese di fatturato per capire realmente come stia funzionando l’azienda.
Lo dico sempre ai ragazzi che si rivolgono a me per un confronto: potete anche lavorare gratis per la vostra azienda finchè potete, ma la cosa importante è che abbiate chiari i costi sommersi che in futuro dovrete prima o poi sostenere.
- 5 Non cercate di farcela da soli. Andate a caccia di finanziamenti, soprattutto pubblici
Il panorama di finanziamenti pubblici e di opportunità, oggi è veramente vasto. Va detto!
Abbiamo a disposizione diversi strumenti che possono agevolare e sostenere idee vincenti.
Tenetene conto, mi raccomando. Una volta che avete stilato il vostro progetto andate alla ricerca di uno o più finanziamenti perché vi aiuteranno a gestire tutto in modo più fluido.
Oggi le aziende hanno bisogno di liquidità, il mercato è troppo competitivo non ce la si può fare da soli. Non si riuscirebbe a crescere velocemente così come questo mondo ormai ci chiede di fare.
Forse è inutile dirvi ma ve lo ricordo lo stesso che i fondi pubblici sono però molto lenti. Trascorrono almeno 12 mesi dal momento in cui potrete beneficiare di risorse economiche reali, quindi mettete in cantiere un tempo buio e di vuoto rispetto al quale dovete essere già attrezzati.
Tutto quello che vi ho raccontato parte però da una premessa fondamentale. Potete evitare degli errori ma di certo non potete evitare i rischi.
Se volete diventare o essere imprenditori dovete rischiare. Quindi non abbiate paura se volete veramente fare impresa. Cercate finanziatori, persone che credano alla vostra idea, lavorate tanto, strutturate al meglio il vostro progetto e poi rischiate.
Se si vuole fare impresa, il cuore va sempre buttato oltre l’ostacolo.
Non hai aggiunto alcuna scorciatoia