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Tutto quello che ho imparato su come gestire i soldi

Come gestire i soldi

«La prima regola è non perdere mai soldi. La seconda è non dimenticare mai la prima regola».

Questa è una frase di uno degli investitori più ricchi di sempre, Warren Buffet, che racconta bene quale deve essere il tuo rapporto con i soldi, che tu investa in titoli, in case, o che tu metta soldi in un tuo business.

Anche se apparentemente sembra semplice da seguire, è invece molto più complicato di quanto sembri, specie quando devi gestire i soldi di un’azienda. A meno che tu non sia tra quegli imprenditori fortunati (ma credimi sono pochi) che possono partire con dei grossi capitali, anche tu all’inizio avrai pochi fondi a disposizione per avviare un’attività.

Saper gestire i soldi nel modo migliore fa la differenza tra un buon imprenditore e un altro che invece è costretto a chiudere. In questo post voglio raccontarti tutto quello che ho imparato come gestire i soldi, le cose da fare e gli errori da evitare.

Gestire i soldi in azienda? Non siamo in famiglia!

Anche se sei bravo in economia domestica, sai come risparmiare e far quadrare i conti, non significa in automatico che avrai la stessa bravura nel gestire i soldi in azienda. Un’azienda va infatti condotta in modo aperto, avendo bene in mente che la tua tasca e quella aziendale sono due cose diverse.

Magari nella tua vita personale puoi decidere di non comprare un nuovo elettrodomestico anche se quello che hai è usurato e non funzionante a pieno. In un’azienda invece le cose sono diverse. Ci sono spese che è necessario fare, in ottica di crescita. Un esempio può essere l’investimento in un nuovo software per ottimizzare dei processi o facilitare il lavoro dei tuoi dipendenti: nessuno ti garantisce che ti sarà davvero utile, eppure dovrai provare, anche a rischio di buttare via soldi.

Come consulente di startup mi capita di consigliare ai founder di fare delle spese che secondo me sono importanti. Il loro atteggiamento è spesso di chiusura: “Perché comprare questo servizio se possiamo farne a meno, o posso chiamare mio cugino?”.

Ecco è proprio questo l’atteggiamento da evitare, quello che fa la differenza tra chi gestisce l’azienda come una “realtà familiare” e chi invece se ne occupa da vero imprenditore.

Se vuoi risultati in meno tempo, rischia!

«Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla».

È una frase dello scrittore Ezra Pound che amo particolarmente. La cito perché ora voglio parlarti del raggiungimento del break even e di quanto il rischio diventi un fattore fondamentale in questo processo. Il raggiungimento del pareggio di bilancio ossessiona tutti gli imprenditori, anche il sottoscritto a volte.

Eppure, il break even non dovrebbe essere vissuto con angoscia, ma inserito all’interno di una programmazione. È difficile dire in quanto tempo dovrai raggiungerlo. Dipende dalla natura del tuo business. Potrebbe volerci un anno oppure più di uno.

L’imprenditore bravo è quello che riesce a diminuire al massimo i tempi che separano la sua azienda dal pareggio di bilancio. Quello che ho imparato è che c’è un unico modo per diminuire questa tempistica. Rischiare!

Rischiare in questo caso significa anticipare scelte imprenditoriali che avresti voluto fare in un secondo momento, come assumere delle persone, per esempio. Se la tua o le tue scelte sono indovinate  – per capirlo consulta sempre le metriche – riuscirai a raggiungere il break even in meno tempo.

Meno soldi fanno la felicità dell’azienda?

La mia è una domanda provocatoria. Io sono tra quegli imprenditori che iniziano sempre le loro attività con pochi soldi. Per chi come me parte con un budget limitato, la finanza è strategica per misurare il reale andamento del business.

Per cui direi che avere pochi soldi in partenza diventa paradossalmente un vantaggio perché la necessità e la voglia di aumentare il fatturato ti spingono a guardare al tuo business in modo più realistico. Sarai portato a guardare i punti di forza e le criticità del tuo business in modo oggettivo, per migliorare le performance aziendali, e con essa i guadagni, fin dai primi mesi.

D’altra parte è ovvio che avere pochi soldi per partire è diverso da non avere nulla. Partire da zero, senza alcun sostentamento, è decisamente complesso perché ritarda di gran lunga la tua crescita nel tempo e quindi la possibilità di stare bene sul mercato.

Proprio per aiutare le startup a trovare e gestire i soldi giusti in fase iniziale ho fondato la mia società di consulenza, Elteide.

Qui ti racconto come funziona e i primi risultati che ha ottenuto.





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