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Crisi di Governo e PNRR. Ce la faremo per la tappa del 31 dicembre?

Questa settimana avevo in animo di parlare di Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e ragionare insieme su questa ambiziosa agenda di riforme e di investimenti per il nostro Paese.

Con Elteide, il nostro acceleratore industriale, stavamo sostenendo e diffondendo tutti gli interventi che possono generare opportunità di business.

Massima informazione su incentivi, finanziamenti, crediti d’imposta e contributi. Un’attenta comunicazione su tutte le misure previste che sono tante e diverse tra di loro. Il nostro team ci sta lavorando senza sosta da tempo.

In pochi giorni, però, lo scenario è cambiato.

O quanto meno, su questo aspetto, è ancora meno chiaro e più in bilico di prima.

Le dimissioni di Draghi e le elezioni politiche all’orizzonte, hanno disegnato rischi e preoccupazioni che vorrei provare ad interpretare insieme a voi nel Blog di oggi.

Il timore più diffuso chiaramente è che – di fronte alla crisi di Governo – ci sia la possibilità di fallire gli obiettivi del Piano del prossimo dicembre.

E soprattutto di perdere non solo i 46 miliardi in ballo da qui a fine anno, ma l’intero Piano da 191,6 miliardi.

Con un governo dimissionario siamo tutti consapevoli che è impossibile approvare nei tempi previsti alcune riforme in Parlamento.

Tutti i disegni di legge che non sono stati approvati inevitabilmente decadono e con un nuovo Governo che non potrà essere operativo prima di novembre (le elezioni sono previste a fine settembre) gli obiettivi che andavano raggiunti per la fine del 2022 risultano praticamente impossibili.

Cosa dire. Veramente non ci voleva. Dopo due anni così duri e la prospettiva di un Piano che sostenesse il Paese nella sua faticosa fase di ripartenza ci lascia un po’ tutti orfani di una speranza.

Al di là del primo scoglio che dovevamo superare per la tranche legata al 30 giugno e all’esame della Commissione europea sui dossier italiani e gli obiettivi che ci eravamo preposti, il vero nodo è quello di dicembre.

L’Europa come deciderà di affrontare la situazione italiana?

Un Paese che inevitabilmente, in quelli che erano i mesi decisivi per questo lavoro, non sarà a regime nelle sue attività e sarà impegnato in un passaggio di Governo, in una campagna elettorale e in una delle più delicate elezioni politiche degli ultimi anni.

Nei prossimi giorni ci chiederemo tutti questo soprattutto.

La tappa del 31 Dicembre 2022 è quella dei 21,8 miliardi con altri 55 obiettivi da raggiungere per l’Italia.
Ci riusciremo ottenendo così la terza rata?

Gli obiettivi del Pnrr sono legati a temi fondamentali per la crescita del nostro Paese, come le infrastrutture digitali, l’innovazione e il sostegno a turismo uno dei nostri settori più strategici.

Dimostrare di non riuscire a raggiungere questi obiettivi e far prevalere conflitti politici sarà un po’ come dire all’Europa intera che non siamo in grado di gestire aiuti economici e cogliere opportunità.

Un’opportunità (speriamo non del tutto persa) per modernizzare il Paese

Era una grande opportunità per modernizzare il nostro Paese e lanciarlo finalmente verso una reale competizione con l’Europa e il resto del mondo.

Gli aiuti che erano stati pianificati sembravano essere andati veramente verso la direzione giusta: digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo.

Il Piano Transizione 4.0, il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI, la riforma del sistema della proprietà industriale.

Per noi imprenditori vedere interesse nel rafforzare finalmente l’innovazione tecnologica e la competitività delle nostre piccole e medie imprese era una concreta possibilità di rinascita e crescita.

Purtroppo non ci resta che aspettare l’evoluzione delle prossime settimane.

Restare a guardare, ancora una volta, come saremo in grado di uscire anche da questo ennesimo stop.

Vi auguro (nonostante tutto) un buon fine settimana





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