Da PayPal a SpaceX, passando per Tesla. Considerato uno dei più grandi imprenditori visionari del secolo, Elon Musk è un personaggio che può piacere o meno, ma di sicuro non lascia indifferenti. Paragonato spesso a Steve Jobs per la capacità di cambiare il mondo con le sue invenzioni, è anche stato oggetto di critiche, molte da alcuni suoi ex collaboratori e manager che hanno sottolineato il lato dittatoriale del suo carattere.
In questo articolo ho raccolto 10 sue dichiarazioni che raccontano bene il suo genio e il suo carattere. Spero siano di grande ispirazione per tutti gli imprenditori che hanno nel cassetto sogni impossibili e non hanno avuto ancora il coraggio di tirarli fuori.
Sul senso di fare impresa
Musk inizia giovanissimo a fare impresa. Ha poco più di vent’anni quando fonda Zip2, una sorta di antesignano di Google Maps, che vende per 307 milioni di dollari. Soldi che investirà nel progetto da cui nasce PayPal. Seguiranno poi Tesla e SpaceX, solo per citare i progetti più conosciuti in cui ha investito. In due dichiarazioni emerge bene qual è il suo pensiero sul business e sul ruolo di un capo in azienda:
«L’ufficio del CEO non dovrebbe mai trovarsi accanto al dipartimento finanziario o del marketing. Ma dovrebbe essere posizionato molto vicino al dipartimento di design e sviluppo».
«Per far partire e crescere un business contano di più l’innovazione, l’impegno e la determinazione delle persone che lo realizzano, del prodotto che vendono».
«Molti dicono di fare le cose in modo diverso, pochi di farle in modo migliore».
Sugli errori
La carriera di Musk è costellata di errori: da quando, peccando di ingenuità, si fa defenestrare da PayPal (con Peter Thiel che gli subentra nel ruolo di Ceo), alle vere e proprie “epurazioni” che fa in Tesla, per liberarsi di quelli che lui considera cattivi dipendenti, fino alla scarsa attenzione per le esigenze dei collaboratori, costretti a lavorare anche nei weekend. Alcuni di questi errori li ha ammessi in alcune sue dichiarazioni:
«Il mio più grande errore è stato dare troppo peso al talento di qualcuno e poco alla sua personalità. Ho capito che un buon cuore batte sempre un buon cervello».
«È un errore assumere un gran numero di persone per risolvere un lavoro complicato. La quantità non compensa mai il talento, il talento di chi ha la risposta giusta a un problema. Due persone che non sanno fare qualcosa non sono meglio di una perché, in genere, rallentano i progressi dell’azienda e aumentano i costi in modo incredibile».
Sui collaboratori
Chi non sognerebbe di lavorare con un genio come Musk? Conquistare il suo cuore non è facile, come svela lui stesso in questa dichiarazione molto interessante, dove affronta il tema della differenza tra “processi” e “creatività”:
«Non credo in chi parla di “processi”. Quando faccio un colloquio a una persona e mi dice che “in un’azienda contano i processi”, lo considero sempre un brutto segno. Il problema è che in molte aziende la parola “processi” sostituisce la parola “pensiero”. Queste aziende incoraggiano i dipendenti a comportarsi come se fossero solo delle piccole ruote in una macchina più complessa, trasformandole in persone incapaci di essere creative e smart».
Sui soldi
Musk è riuscito ad attirare su di sé vagonate di soldi da investitori istituzionali e venture capital. Solo con Tesla, ha raccolto 18 miliardi con 33 investimenti. Eppure, quello che gli viene riconosciuto da tutti, è di aver messo anche tanto capitale personale nelle sue aziende, come racconta lui stesso:
«Investo sempre i miei soldi nelle aziende che creo. Non credo in chi usa solo i soldi degli altri per fare le cose. Non penso sia giusto. Non chiedo a qualcuno di investire in qualcosa, se non sono pronto a farlo in prima persona».
Sul successo
Se oggi si pensa a un imprenditore davvero visionario (treni ad altissima velocità, come Hyperloop, l’idea di creare colonie su Marte ecc.), di sicuro Musk è la persona che viene subito alla mente. Basterebbe questo aspetto, essere entrato nell’immaginario, per spiegare il successo di Musk, al di là dei fatturati delle sue aziende. Ecco cosa pensa lui stesso del successo e come riesce a gestirlo:
«La formula del successo è semplice: inizia qualcosa ovunque, in un campo in cui sei davvero preparato, metti in discussione le tue certezze, aggiusta quello che non funziona, e adatta ogni cosa alla realtà».
Sulla competizione
Musk è uno che trasuda competitività: lo si evince bene dalla dichiarazione precedente, nella quale afferma che per superare gli altri, lui raddoppia il numero delle ore lavorate! Ma cosa pensa davvero Musk dei competitor, lo dice in questa frase:
«Il successo appartiene a chi lavora in modo infernale. Intendo dalle 80 alle 100 ore a settimana! Lavorare così tanto aumenta le tue chance di successo: se gli altri lavorano 40 ore alla settimana e tu 100, anche se state facendo la stessa cosa, tu riuscirai a realizzarla in 4 mesi, mentre gli altri avranno bisogno di un anno per lanciarla».
Qual è la tua frase preferita?
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