La peggiore decisione è l’indecisione.
Quando le cose vanno male, che succede prima o poi nella carriera di ogni imprenditore, bisogna fare delle scelte. In quel momento sai che “sterzando” in una direzione, o nell’altra e potresti portare l’azienda al fallimento, o alla rinascita.
Tempo fa lessi un articolo pubblicato su Forbes su un imprenditore americano che ne ha fatta di strada, Jan Koum, l’inventore di Whatsapp.
Jan sostiene che non esistono fallimenti nella vita di un imprenditore, ma solo opportunità.
L’opportunità di cui parla è nella possibilità di cambiare, e farlo anche rapidamente. Whatsapp, quando è nato all’inizio, era tutta un’altra idea. Jan voleva creare un modo per modificare la rubrica telefonica e inserire “status”. Poi si è reso conto che la gente usava quegli “status” per scambiarsi domande e risposte, per avere una conversazione. Ecco la lampadina che lancia Whatsapp.
Qual è la lezione che ha imparato, lo dice lui stesso in una frase illuminante:
«Il focus della tua azienda lo raggiungi con esperimenti e fallimenti».
Questa è una gran bella verità per chi fa impresa. Come mi piace raccontare ai miei collaboratori, non esiste il prodotto perfetto! Ogni servizio che offriamo in Insem, come nelle mie altre aziende, è continuamente sottoposto a test e misurazioni.
Sì perché gli errori non sono un problema. Quello che invece può uccidere un’azienda è l’incapacità di misurarli.
Un mio consiglio è quindi di usare i dati per imparare dal fallimento e diminuire le possibilità di ripetere gli stessi errori in futuro.
Può capire poi che per quanto tu cerchi di sterzare, di girare il timone di una nave in tempesta, comunque sei destinato ad affondare. Se è quello che ti è successo, usa due strade per riprenderti nel più breve tempo possibile:
- Confrontarti
- Ridimensionare
Fallimento: superalo con un confronto
Per quanto si dica sull’importanza del team, l’imprenditore spesso è solo.
Succede come in una squadra di calcio che sta per retrocedere. Chi è che viene fatto fuori e messo in pasto alla stampa? L’allenatore, appunto. Stessa cosa succede per l’imprenditore.
Questa è un po’ la natura delle cose, le regole del gioco e le conosci già quando fondi un’azienda. Quando le cose non vanno per il verso giusto provi un profondo senso di solitudine.
Come puoi superarlo? Non c’è una regola che vale per tutti, ti racconto come faccio io: penso alle storie dei grandi e ai flop che hanno ottenuto, in una carriera pur costellata di straordinari traguardi.
Steve Jobs con NeXT, il suo personal computer che avrebbe dovuto stupire il mondo, non se la passò proprio bene. Infatti dopo un po’ l’azienda, con meno vendite del previsto, ha dovuto chiudere i battenti.
Stessa sorte con Pixar: la acquistò per 10 milioni, ma non riuscì a trarne granché, tanto che si decise a venderla qualche tempo dopo.
Anche Jeff Bezos, ha avuto una strada lastricata di insuccessi, più di Jobs. Amazon Destinations, servizio di prenotazioni alberghi, WebPay, un sistema di pagamento come PayPal, Amazon Auction, sito di aste online, per non parlare di Fire Phone, lo smartphone di sua ideazione, sono solo una parte dei progetti falliti dell’uomo più ricco del mondo.
Impara a ridimensionare
Niente è così male come sembra! È una frase piena di saggezza popolare, ma anche di verità. Anche il fallimento più grande porta a qualcosa di positivo.
Anche quando c’è un’impresa che hai fondato che proprio non riesce a essere sostenibile, se hai ricercato in tutti i modi delle soluzioni, senza trovarle, significa una sola cosa: che quel business non funziona!
Se hai fondato un’impresa che proprio non va, e l’unica soluzione è quella di chiuderla, non ti abbattere. Devi prenderne atto e poi ripartire con qualcos’altro. Non tutto quello che fai può portarti a dei risultati, ci saranno sempre nella tua vita imprenditoriale strade che dovrai abbandonare, progetti che lascerai a metà e non sarà mai una tragedia. Perché da ogni esperienza, anche negativa, impari qualcosa, che poi metterai nel progetto successivo.
Il dramma sarebbe invece perdere entusiasmo per quello che fai, avere paura e quindi smettere di essere chi realmente sei.