Big Data, privacy, Data mining. Sono anni che non sentiamo parlare d’altro.
Ma tra disinformazione e fretta di vivere la vita così come arriva, non ci siamo quasi resi conto di quanto gli algoritmi siano diventati così potenti da doverli temere.
Oggi voglio parlare con voi di questo. Perché lavorare nel settore Digital non significa non essere consapevole di quanti e quali rischi corriamo anche con la tecnologia.
Come tutte le cose, se utilizzata con intelligenza, non procura danni ma solo benefici, ma sappiamo quanto questo nella realtà sia diventato quasi impossibile.
La prima criticità che rilevo è che di fronte ad *una crescita esponenziale della tecnologica, il mondo non è stato in grado di muoversi alla stessa velocità*. E in questo caso non è riuscito per tempo a difendersi.
Il progresso digitale e tecnologico è sacrosanto. Ognuno di noi può e deve godere dei vantaggi della connessione. Bisogna però capire dove ci troviamo e quale rotta dobbiamo seguire.
Da 20 anni governati dagli Algoritmi
Sono quasi 20 anni, ormai, che gli algoritmi hanno preso vita nel nostro mondo, governandoci letteralmente.
Ci capita ancora di meravigliarci se – parlando a voce alta o con qualcuno – nominiamo qualcosa in particolare per poi trovarcela sponsorizzata alla prima pagina web che apriamo.
Gli automatismi collegati agli algoritmi ci controllano e ci travolgono senza permetterci di dire No, grazie.
Questo processo si è insidiato nelle nostre vite in modo abbastanza subdolo.
Siamo connessi e osservati 24h al giorno e attraverso le notizie a cui abbiamo accesso è come se ci fossimo creati una nostra realtà virtuale continuamente convalidata da tutto ciò che gli algoritmi decidono di mostrarci in base ai nostri interessi.
Oggi il tracciamento tramite algoritmi è enorme. Tutti i dati che passano nella rete vengono mappati dall’intelligenza artificiale e iniziano a manipolare e seguire tutte le nostre esigenze.
Non scegliamo quasi più nulla, le nostre scelte sono influenzate da una potenza occulta
Gli algoritmi non si limitano più solo a seguirci, ma ormai dettano le regole e le scelte della nostra vita. Riescono ad influenzare le nostre decisioni, le scelte, gli acquisti e perfino i modi di pensare.
Ci portano a fare percorsi mentali di cui non siamo più padroni.
Chi sa maneggiare bene i dati, può manipolare il mondo
Perché sentiamo sempre parlare di Big Data e di ricerca compulsiva da parte delle aziende? Perché chi sa utilizzarli bene ne trae business enormi.
Con una quantità illimitata di dati a propria disposizione e con le strategie giuste, si arriva in pochi anni dove decenni non basterebbero ad aziende normali per crescere allo stesso modo.
Penso a giovani social network che – senza alcun modello di business – in pochissimi anni sono arrivati a raccogliere 2 miliardi e mezzo di utenti per un valore aziendale di oltre 100 miliardi di dollari.
Non esistono ricette misteriose per arrivare a numeri del genere. Esistono i dati, la loro manipolazione e il loro utilizzo a scopi commerciali.
La domanda che a volte ci poniamo è: cosa possiamo fare noi? Quale ruolo possiamo giocare in tutto questo? La soluzione è davvero quella scomparire dai social network e cancellare le app?
Non lo credo affatto. La tecnologia fa parte delle nostre vite con i suoi pro e i suoi contro e le conseguenze commerciali e di business sono inevitabili.
Possiamo solo diventare più consapevoli delle nostre azioni imparando a conoscere, ogni giorno di più, il mondo digitale in cui siamo immersi.