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Innovazione aperta: cos’è e come funziona la fabbrica digitale di Insem

innovazione aperta

Una vera innovazione si origina da tre elementi, l’interazione tra persone, il confronto che ne può nascere e poi la sintesi del compromesso.

Negli anni ho ragionato sempre di più sul concetto di innovazione, su come rendere le mie aziende una fabbrica di innovazione aperta. Prendi Insem, per esempio. Quando nel 2010 abbiamo dato vita al progetto, il payoff dell’azienda era “Specialisti del marketing”.

Rispondeva a una delle esigenze del tempo, cercare professionisti davvero qualificati nel web marketing. Poi le cose sono cambiate – come sempre dovrebbe essere in un’azienda – ed abbiamo rivoluzionato il payoff stesso, che oggi è “Digital Factory”.

La sostituzione di un payoff con un altro non è solo un cambiamento di facciata, ma strutturale. Ad essere messi in discussione, infatti, sono i valori e la mission dell’azienda stessa, come si interfaccia ai clienti. Ma anche come cambiano le dinamiche interne, il rapporto con i collaboratori.

In questo articolo ti racconto cosa intendiamo per digital factory e quali sono i progetti di innovazione nati negli ultimi anni in azienda.

Digital Factory, la fabbrica dell’innovazione

Come ti raccontavo la variazione del payoff era diventata ormai un’esigenza. Il digital marketing diventava un settore sempre più dominato da grossi player. Il rischio era che l’azienda fosse cannibalizzata da società che lavoravano in tutto il mondo e facevano numeri da paura.

Allora, c’era bisogno di una sterzata: parlare di fabbrica digitale significava instillare una cultura diversa, nella quale i nostri professionisti avrebbero creato dei prodotti e dei servizi sempre più vicini alle esigenze dei nostri clienti: le PMI.

Il management doveva operare per dare avvio a questa fabbrica delle idee. Ma come potevano spingere i collaboratori a creare nuovi business da lanciare sul nostro mercato?

L’innovazione aperta non è mai una forzatura

In un primo momento l’idea era quella di organizzare delle riunioni in cui discutere di nuove idee insieme ai collaboratori. Allo stesso tempo, ci aprivamo anche all’open innovation: Young è stata la prima startup che abbiamo adottato, un business che unisce editoria di qualità ed ecommerce.

Le riunioni sono state un vero e proprio fallimento: stabilire un iter preciso per la realizzazione di idee di business sembrava a tutti più una forzatura che un’opportunità. Allora bisognava scegliere un’altra strada: incoraggiare e motivare i collaboratori, offrendo loro anche occasioni di formazione per allargare i loro orizzonti.

Oggi in Insem la fabbrica digitale funziona in modo autonomo. Non c’è un iter. Le idee nascono, non come frutto di un brainstorming o di un’improvvisazione. Sono gli stessi collaboratori a svilupparle sulla base del loro lavoro giornaliero e delle esigenze che catturano dai feedback dei clienti.

Poi giungono da me, come da altri membri del management. Insieme le analizziamo, evidenziando i punti critici e le opportunità di mercato. Dal confronto nasce poi un compromesso: le idee partono in un modo e cambiano sempre lungo la traiettoria. Se valide, decidiamo di investirci.

Idee nate nella fabbrica digitale di Insem

Elteide

Cos’è: società di consulenza finanziaria per PMI e startup.

Risultati ottenuti: 2,8 milioni di euro raccolti per progetti di impresa. Oltre 30 pratiche approvate. 5 bandi di Smart&Start vinti

 

Mazer – Laila

Cos’è: startup che ha sviluppato Laila, chatbot dal cuore umano, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli.

Risultati ottenuti: 400mila euro di finanziamento bando Smart&Start di Invitalia. Altri 90mila euro di finanziamento in equity crowdfunding su 200Crowd.

Qui un articolo di Ninja Marketing che parla di Laila.  Il video in basso racconta il funzionamento del chatbot.

 

 

IEM

Cos’è:  Algoritmo che analizza dati e KPI dei siti e-commerce e porta tutti i dati su una sola piattaforma.

Risultati ottenuti: oggi in versione beta, ha raccolto un primo finanziamento di 80mila euro in un bando indetto dal Comune di Napoli.

Oltre a questi progetti che ho citato sono entrati nella fabbrica digitale Insem, Full Trading, società proprietaria del marchio Eltes e Blasterzone, piattaforma di influencer marketing, in fase di progettazione, che ha creato un algoritmo che consente di certificare e dare un valore economico a blog e siti, così da favorire il mercato del link building.

Un’altra nota poi per i progetti acquisiti all’interno della fabbrica digitale, tra cui Kechiq, innovativo marketplace dell’orologio e ultimo arrivato Cuponia, progetto che punta a rivoluzionare il business del couponing.

 

Vuoi altre informazioni su Insem? Naviga sul sito https://www.insem.it/





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