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Pianificazione strategica e budgeting: prepara la tua startup per il 2020

prepara la tua startup per il 2020

Rivedi la tua pianificazione. Le feste di Natale sono il momento più appropriato per prenderti qualche ora e ragionare per bene sulla pianificazione della tua startup per il nuovo anno. Una pianificazione strategica sbagliata, per la troppa fretta o il troppo entusiasmo, può rappresentare un vero pericolo per la sopravvivenza della tua startup nel prossimo anno.

Se non sei un esperto in pianificazione, questo articolo è pensato proprio per te. Ti racconto come mi occupo della pianificazione delle aziende del 200 digital district e ti offro qualche consiglio per aiutarti a definire bene i tuoi obiettivi, conservando una mentalità flessibile.

Il glossario della pianificazione strategica

Partiamo dalle basi: da questo mini glossario della pianificazione. Semplificando al massimo esistono tre espressioni che devi conoscere. Ecco quali sono:

  • Pianificazione strategica: si riferisce alla definizione di un piano d’azione per la tua startup, che di solito riguarda un lasso temporale di almeno 12 mesi. In questa fase deciderai, insieme al tuo team, quali sono gli obiettivi della tua startup e qual è la direzione verso la quale ti stai muovendo. Come puoi immaginare, la pianificazione strategica è un piano dinamico che cambia continuamente, specie nel caso di una startup.
  • Budgeting: è un elemento decisivo di ogni pianificazione. Si prepara su base annuale e mescola dati che provengono da diverse fonti. Nel budgeting in genere avrai tre voci: costi fissi, quelli che non cambiano nel medio e lungo periodo; costi variabili, che cambiano sulla base della necessità (vedi per esempio, le spese per consulenze o i costi per una campagna di marketing); e infine, i costi emergenti che possono essere sia fissi che variabili e definiscono spese che non avevi nemmeno immaginato o ovviamente investimenti .
  • Forecasting: questo terzo elemento chiave della pianificazione si usa per predire i risultati finanziari della società, nei mesi o anni successivi. Il forecasting è una delle parti più dinamiche per una startup: cambia sulla base dei dati reali che reperisci dal mercato. In genere le previsioni hanno base semestrale o annuale.

Nel 99% dei casi non si rispettano le previsioni

Le attività di pianificazione sono necessarie anche se, sulla base della mia esperienza, non si riescono a rispettare pienamente nel 99% dei casi. Tuttavia, segnano una direzione, una strada da raggiungere, un orientamento per tutte le tue attività.

Una volta realizzata la tua pianificazione, ogni tre mesi hai bisogno di analizzare quello che hai effettivamente realizzato, cambiando dati e parametri sulla base dell’effettivo andamento della tua startup e del mercato. La chiave, come sempre nel mindest di uno startupper, è la flessibilità dell’approccio, che ti servirà a superare i tanti ostacoli che affronterai. La pianificazione di una startup è molto più complessa infatti rispetto a un’azienda con una storia più lunga, perché:

  • Non puoi contare su dati consolidati che ti aiutano a fare previsioni più precise
  • Il mercato, specie quello del digital, cambia in tempi molto rapidi e capita spesso che la pianificazione sia compromessa da un cambiamento legislativo, come da una nuova innovazione.
  • Nella maggioranza dei casi, succede che le startup non abbiano dei mercati precisi di riferimento: quando, per esempio, si posizionano tra due settori per creare qualcosa di innovativo, un nuovo mercato. In quei casi fare una stima diventa ancora più complicato, perché hai statistiche di riferimento non attendibili. 

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Come pianifichiamo in 200 Digital District

Una buona pianificazione è un’attività che avviene mettendo insieme figure diverse:

  • CEO
  • CFO
  • COO 
  • CMO

In una startup queste figure possono essere rappresentate da una stessa persona. Capita spesso, infatti, che il CEO si occupi per esempio anche del marketing, supportando o sostituendo del tutto il CMO ecc. Tuttavia, in genere è importante che in una pianificazione confluiscano diverse skill: da quella contabile/finanziaria, a quella operativa, fino a quella progettuale. 

In 200 Digital District, la pianificazione dell’anno avviene in più fasi.

C’è un primo incontro al quale partecipa chi ha le competenze che ho indicato poc’anzi: in genere, il Ceo è quello che interviene per raccontare le attività che vuole realizzare nell’arco dell’anno. A questo punto, intervengono le abilità analitiche di chi trasforma le attività del Ceo in numeri, valutando i costi potenziali, così come gli introiti che l’azienda potrà realizzare durante l’anno sulla base delle stime del mercato. Dopo questo primo brainstorming, si abbozzano i tre documenti della pianificazione, dando attenzione soprattutto al budgeting. Questa è una fase delicatissima in cui bisogna tener conto che, come avviene per molte startup, ci sarà tanta cassa da bruciare nei primi anni, e una bilancia economica negativa da gestire. 

Finita questa prima fase, ci si aggiorna per una seconda riunione che definisco di “rifinitura”, nella quale si migliorano le strategie di pianificazione ipotizzate nel primo incontro, facendo attenzione che tutti siano d’accordo con i numeri e le decisioni da prendere.

Poi, ogni tre mesi ci sono riunioni successive di adeguamento per avvicinare sempre di più le stime ai “dati reali” che provengono dal mercato. 

Vuoi altri consigli su come pianificare le attività della tua startup? Scrivimi qui o suoi social e sarò contento di aiutarti.





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