Se c’è un eden delle startup in Europa di sicuro è Londra. Malgrado la Brexit, la capitale inglese vanta tanti primati: è leader per il numero di scale up europee in cinque settori, intelligenza artificiale, fintech, insurtech e industria 4.0, come spiega bene un’indagine realizzata da Mind The Bridge e Startup Europe Partnership, che puoi leggere per intero su Wired.
Solo per citare un dato, a Londra è stato raccolto il 53.5% del capitale investito nelle scale up dell’AI.
Per capire bene come questo primato regga da anni, bisogna andare lì sul posto. Ed è quello che ho fatto la scorsa settimana, quando ho presentato Laila, chatbot dal cuore umano che ho ideato con Gianfranco Fedele, esperto di AI, sia a investitori inglesi che italiani residenti a Londra. L’occasione per farlo è stato il Techitalia, l’acceleratore di progetti innovativi che ha sede proprio nella capitale britannica.
In questo articolo ti racconto la mia esperienza, il sogno che stiamo vivendo con Laila, e cosa ho imparato in questa immersione nell’ecosistema delle startup in UK.
Techitalia: Un approccio pragmatico al business
L’evento di Techitalia è la parte finale di un percorso di accelerazione che ha visto Laila tra i protagonisti, selezionata insieme ad altri 10 progetti. Il grande giorno è stato il 4 aprile, quando le startup hanno presentato pitch di 5 minuti di fronte a un parterre di investitori.
Qui Gianfranco racconta il nostro progetto:
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Gli investitori inglesi fanno meno domande, ma vanno dritti al punto. Nel caso specifico, ci hanno svelato quanto avrebbero voluto investire nel business e chiesto che percentuale di equity eravamo disposti a cedere. Non hanno voluto, come succede invece in Italia, scandagliare a fondo la startup, il team e il business plan, ma sono passati subito all’azione.
La maggiore ricettività degli investor spiega in parte (forse) anche le differenze tra Italia e Inghilterra nello sviluppo dei rispettivi ecosistemi delle startup. La mancanza di tante sovrastrutture mentali e anche l’assenza della cultura del sospetto, velocizzano di molto il mercato e fanno crescere gli investimenti.
Cosa vuole fare Laila in Inghilterra
Fin dal momento in cui abbiamo ideato Laila, il nostro progetto aveva già una forte vocazione internazionale. Presentarci subito sul mercato britannico, a poco più di un anno dalla nascita, è stato per noi un grande traguardo.
L’ambizione è di crescere sul mercato britannico fino a raggiungere revenue di 8 milioni di sterline. Nel grafico le nostre proiezioni di crescita.
Proprio per questo siamo alla ricerca di 1 milione di sterline, dopo aver raccolto circa mezzo milione di euro in Italia (come raccontiamo qui).
Per ora abbiamo preso i primi contatti con gli investitori e siamo convinti che presto potremo aggiornarvi con un primo grande colpo.
I due prossimi step di Laila
Intanto, lavoriamo anche su altri fronti. Il primo è l’allargamento del team di sviluppo: in queste settimane, stiamo selezionando nuove persone per accrescere la squadra.
E allo stesso tempo, coltiviamo (in modo pratico) il sogno di portare Laila e tutti i progetti che nascono nella nostra digital factory, sul mercato americano.
Abbiamo già individuato un manager con grandissima esperienza in Silicon Valley, Daniele Di Nunzio, e gli abbiamo dato mandato di costruire una nostra struttura in terra americana. Daniele si occuperà di selezionare il personale (una squadra di almeno 10 persone sul territorio) e di trovare aziende interessate ai servizi digitali che stiamo sviluppando, tra cui IEM.
Sei un imprenditore e stai pensando di automatizzare la tua azienda con i chatbot? Scopri tutto quello che Laila può fare per te.